23 Febbraio 2017

Prevenzione e sicurezza sul lavoro, Confsal: bene relazione della Commissione ministeriale

La Confsal esprime un giudizio positivo sulla relazione redatta dalla Commissione consultiva permanente sulla sicurezza nel lavoro, strumento prioritario per corrispondere alla strategia nazionale di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, da poco rinnovata per altri cinque anni. Sulla base dei dati forniti dal sistema informativo di cui all’art. 8 del Testo Unico, il ministero del Lavoro ha presentato, in sede di commissione, una relazione sullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul suo possibile sviluppo, da trasmettere alle commissioni parlamentari competenti e ai Presidenti delle Regioni. È stata richiamata l’attenzione, inoltre, sulle recenti indicazioni della Commissione europea che riguardano tre nuove Direttive in materia di appalti nei settori servizi, lavori, acqua, energia, trasporti e postali. È stato comunicato che le funzioni in atto esercitate dal Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono state trasferite ad un unico organo collegiale denominato “Comitato Tecnico Sanitario”, che opera presso il ministero della Salute.
La confederazione autonoma dei sindacati reputa positiva l’attività svolta dalla Commissione stessa a partire dal 2009, con particolare riferimento ai lavori attuati dai nove comitati a suo tempo costituiti. Va ricordato, tuttavia, che non è stato possibile attuare in modo adeguato tutti gli impegni programmati mentre va rilevata la preziosa attività svolta dall’Inail in materia di prevenzione e per la costituzione del gruppo interistituzionale OIRA. In merito alla ripresa delle attività, la Confsal ritiene importante:
– rendere operanti i 10 comitati già costituiti;
– rendere pienamente operativo il SINP per la prevenzione degli infortuni e la vigilanza sulle violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
– valorizzare e diffondere le buone prassi di accordi aziendali, territoriali e nazionali;
– realizzare un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi con particolare attenzione ai settori ad alto rischio infortunistico;
– individuare criteri per la qualificazione delle imprese, di cui all’art. 27 del TU, attraverso l’applicazione di codici di condotta e di iniziative di organizzazione del lavoro etiche e responsabili, con particolare riguardo al grande numero di micro e piccole imprese caratterizzanti le realtà produttive del Paese (circa il 95%);
– sviluppare una possibile sinergia con il Comitato per l’Indirizzo e la valutazione delle politiche attive e la Commissione interpelli (per la rilevanza dei criteri interpretativi e direttivi per i quali fare istanza);
– esaminare tematiche inerenti l’attuazione di direttive comunitarie.