25 Maggio 2016

firmato tra SISTEMA IMPRESA e CONFSAL il “Testo Unico sulla Rappresentanza”.

L’accordo regola la contrattazione collettiva nazionale di categoria nonché la contrattazione di secondo livello territoriale e aziendale, la misurazione della rappresentatività e le forme di rappresentanza in azienda.

Il Presidente dell’EBITEN Dott. Alberto Bertolotti commenta così tale importante atto: “Tale Accordo è un segnale che i corpi intermedi svolgono un lavoro tangibile nei confronti di imprese e lavoratori e desiderano esercitare un ruolo da protagonisti in un momento storico in cui assistiamo ad un tentativo di screditamento del ruolo delle Parti Sociali nel nostro Paese. Con questo documento, in una logica di mutuo riconoscimento di rappresentanza e rappresentatività, le Parti desiderano concretamente rappresentare gli interessi di lavoratori e datori di lavoro che possono realizzarsi nella contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale in linea con quanto previsto dalla normativa in materia”.
A sostegno di quanto illustrato dal Presidente Bertolotti nel Documento di Economia e Finanza (DEF) 2016 Sezione III – Programma Nazionale di Riforma, approvato nel Consiglio dei Ministri dell’8 aprile u.s., è riportata l’intenzione del Governo di dare sempre maggiore impulso alla contrattazione aziendale che, nell’ambito della riforma ipotizzata, potrebbe prevalere sulla contrattazione nazionale nelle materie legate all’organizzazione del lavoro e della produzione (v. estratto sottostante).
Estratto pag. 76 DEF 2016
Salari e contrattazione salariale
La Legge di Stabilità per il 2016 ha introdotto nuovi elementi volti a incentivare gli accordi di contrattazione di secondo livello attraverso modifiche sostanziali in tema di produttività e welfare aziendale.
In aggiunta, nel 2016 il Governo si concentrerà su una riforma della contrattazione aziendale con l’obiettivo di rendere esigibili ed efficaci i contratti aziendali e di garantire la pace sindacale in costanza di contratto. I contratti aziendali potranno altresì prevalere su quelli nazionali in materie legate all’organizzazione del lavoro e della produzione.
Oltre alla reintroduzione, a partire dall’anno in corso, della detassazione dei premi di produttività (con un prelievo flat al 10 per cento), sono previsti esoneri fiscali anche per i premi erogati sotto forma di offerte di servizi o di bonus per l’acquisto di beni. Con la stessa legge sono ridefinite le risorse finanziarie destinate alla promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata.
Si è avviata con un decreto interministeriale emanato a marzo la concreta applicazione della norma che reintroduce la detassazione con aliquota agevolata del 10 per cento per i premi di risultato e per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. La loro corresponsione è legata a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, da misurare con criteri ben definiti. Tali criteri includono: l’aumento di produttività, i risparmi nell’utilizzo dei fattori produttivi, il miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi, anche attraverso la riorganizzazione dell’orario di lavoro non straordinario o il ricorso al lavoro agile.
Il raggiungimento di tali incrementi deve essere verificabile in modo obiettivo attraverso il riscontro d’indicatori numerici, o di altro genere, appositamente individuati. Il decreto disciplina, inoltre, gli strumenti e le modalità attraverso cui le aziende realizzano il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro e l’erogazione tramite voucher di beni, prestazioni e servizi di welfare aziendale
.”

Scarica il testo dell’accordo.